Irene di Metropoli

E’ venuta a trovarmi Irene, una compagna d’infanzia, che adesso lavora come giornalista presso Metropoli. Il patto era questo: una domanda lei, una domanda io. Non nascondo un po’ di nervosismo, ma per essere la prima volta che qualcuno mi intervistava, direi che è andata bene. Irene, da professionista, mi ha rivolto domande precise e significative; io spero di aver fatto lo stesso (…). Ero curiosa di poter conoscere da vicino il mondo del giornalismo, lei di capire cos’è All Around. Uno scambio alla pari insomma. Irene mi ha raccontato com’è nata la sua passione per la scrittura, un’ esigenza che ha sentito fin da piccola; insieme abbiamo indagato il significato artistico che il giornalismo reca con sé, ciò che secondo lei lo rende arte a tutti gli effetti. Per la prima volta mi sono sentita quasi professionale e ammiro la dedizione e l’impegno che spinge Irene a scrivere ogni giorno. Lei per lavoro fa ricerche, conosce persone, approfondisce e racconta con rigore, stile e metodo il mondo e le storie della Val di Bisenzio. Penso che sia un lavoro bellissimo.

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….Irene,  di te adesso so poco, perché sono rimasta a quando facevamo le elementari!

Irene Allora, ho proseguito chiaramente gli studi, medie e superiori (!), dopodiché ho proseguito con Media e giornalismo sotto Scienze politiche, a Firenze. Terminato questo, siccome non esisteva una laurea specialistica nel settore, ho cercato cosa poter fare dopo, ed ho trovato un master, a Urbino, per redattori editoriali. Quindi dal giornalismo sono passata alla sezione libri;  in effetti io sarei redattrice! Dopo il master, che è durato un anno, ho fatto il tirocinio presso una casa editrice di Milano.

Wow! Hai abitato a Milano? Ti è piaciuto, è stato importante?

Irene Si, ho abitato a Milano per sei / sette mesi, ed è stato molto bello, tornassi indietro lo rifarei cento volte! Lo consiglio vivamente, va fatto di staccarsi dalla famiglia. In parte io l’avevo già sperimentato con Urbino, perché rimanevo là alcuni giorni – per me poi Urbino è magica, consiglierei a tutti di fare l’università a Urbino, ne vale la pena! Poi si, a Milano mi sono sentita grande, della serie “esci di casa e vai a lavorare”, hai un lavoro tutto tuo… è stata una soddisfazione.. è stata un ottima occasione formativa, anche perché si trattava di una piccola casa editrice, in cui avevo varie mansioni, e non si trattava certo di fare le fotocopie..!

Di che cosa ti occupavi?

Irene Dalla correzione bozze all’impaginazione del libro, oltre che a tenere i rapporti con la legatorie e la tipografia. Praticamente seguivo l’intero iter del libro, dalle fase iniziali in cui mi sentivo con l’autore fino al libro che usciva dallo scaffale, è per questo che mi è piaciuto tanto, il ciclo del libro l’ho vissuto tutto!

Senti, ma quando hai iniziato a fare l’università volevi fare la giornalista, o magari altro, sempre nell’ambito “cartaceo”?

Irene Allora, diciamo che il mio sogno fin quando ero alle medie era di fare la giornalista… poi col tempo mi sono appassionata anche molto ai libri – leggere chiaramente mi piace molto – ma soprattutto mi interessava e incuriosiva anche capire come nasceva un libro. Il master ha risposto alle mie curiosità, e mi è servito molto anche per ciò che faccio adesso, perché a Metropoli mi occupo dell’impaginazione del giornale, oltretutto con un programma che usavo a Milano, quindi ho fatto tesoro di tutta l’esperienza passata!

A metropoli allora di che cosa ti occupi?

Irene Io sono giornalista della Val di Bisenzio, e mi occupo anche della redazione di altre zone, come Montemurlo, Carmignano…

…quando dici che sei giornalista della Val di Bisenzio, nella pratica, cosa vuol dire?

Irene Nella pratica significa che io porto al mio direttore le idee per la settimana successiva e lei mi dice cosa va bene o cosa no, o le idee che magari ha lei; dopo di che ho qualche giorno – sempre troppo pochi, ahimè! – per occuparmi di queste idee: contattare le persone, andare a fare le interviste, scrivere, per poi passare all’impaginazione vera e propria. C’è proprio una routine, il mercoledì mattina facciamo la riunione, poi ho fino alla domenica per intervistare e scrivere – e cioè andare a destra e sinistra come una matta per cercare le persone! – e dal lunedì al mercoledì sono soprattutto in redazione a impaginare.

E le idee della settimana come ti vengono??

Irene Le idee ti vengono conoscendo il posto, per questo io consiglio di iniziare a fare il giornalista per i posti che conosci e vivi da sempre; perché dopo un po’ che lo fai, è come se ti scattasse la lampadina, ti rendi conto delle cose interessanti che hai intorno . Naturalmente è molto importante anche il confronto durante la riunione di redazione, perché spesso sono gli altri a farti notare quelle cose che, magari, dai per scontato perché le vedi tutti i giorni, ma in realtà non lo sono per niente ed è giusto parlarne. “…ma lo sai che a Sesto c’è questa cosa..” ed io “ma questo c’è anche a Vaiano!” e così via…

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Dopo che hai fatto l’intervista, ti metti a scrivere suppongo.. com’è questo passaggio?

Irene Mah, vedi, io mi metto davanti al computer con molta tranquillità, penso in vita mia di non aver mai avuto il panico da pagina bianca, anzi, mi piace quando è bianca, perché so che posso riempirla! Ho scritto negli orari più disparati, nei posti più diversi, anche la notte, per far avere il pezzo in redazione al mattino. In media scrivo una ventina di articoli la settimana, alcuni più corti, altri più lunghi, ma per me è assolutamente normale. Anche perché mi occupo di tutti i generi, dalla cronaca al resto, di tutto ciò che accade nella Val di Bisenzio… Ho iniziato a scrivere da quando ero alle medie, cioè è da lì che ho iniziato a sentire l’esigenza di scrivere, i primi raccontini, le prime storie… non potevo stare senza!

Ma c’è qualcosa che preferisci in particolare..?

Irene Le storie! Le storie mi piacciono molto , di ogni tipo, mi piace parlare con le persone che si raccontano, la storia di un azienda o di un percorso o di un idea, perché è ciò che esprime meglio il posto in cui abitiamo!

…l’università nel campo della scrittura, cioè di “come si scrive”, ti ha aiutato, ti ha formato?

Irene No, assolutamente no!

Ecco, era quello che volevo sapere, ero curiosa!!!

Irene Niente, davvero! Ma per dire, io non avevo nemmeno obbligatorio l’esame di Storia del giornalismo!

Quindi per scrivere un articolo di giornale..? Io suppongo ci vogliano delle regole, uno stile preciso..?

Irene … lo impari con la pratica e l’esperienza. Ci sono alcune regole di base, l’attacco ad esempio va fatto in un certo modo, e possibilmente anche la fine, le famose 5 domande, le 5 W, è bene che siano poste ed è necessario rispondervi! Però chiaramente c’è anche altro, parlo di accorgimenti particolari, che nessun professore universitario mi ha mai spiegato.

Quindi all’università non ti hanno fatto scrivere??

Irene No..! Mai! Anche per quello ho fatto tre anni e non ho continuato, perché mi sembrava una perdita di tempo!

Adesso una domanda forse un po’ difficile, ma nel blog si affronta spesso questo argomento, io lo chiedo sempre a chi incontro, quindi penso di poterlo chiedere anche a te… Il giornalismo è un arte? –( perplessità e risatine) – Non c’è una risposta giusta o sbagliata, solo quello che pensi e senti te!

Irene …sì, è un arte per forza, perché non tutti sono portati a fare il giornalista e a scrivere; a volti leggi delle cose terribili e ti domandi come abbiano fatto a scriverle! Si, almeno un pezzettino ci vuole dentro di te, nel dna..!

E questo “pezzettino” riguarda il saper scrivere, o cosa..?

Irene Si, senz’altro, ma non solo. Ci vuole quel piglio in più, quella voglia, quella curiosità dell’approfondire, dell’andare avanti, del porre sempre le domande giuste. Perché devi sempre pensare dentro di te che il tuo scopo è quello di informare. L’arte del giornalismo sta nel saper informare. E soprattutto, bisogna pensare di informare non l’intellettuale, o la persona colta, il filosofo, ma la persona più umile, l’ultimo, che ha fatto si e no le elementari. “Io questo articolo lo scrivo per lui, e lui lo deve capire”. Devi scrivere in maniera semplice ma corretta.

Ti piace scrivere così? Ti piace l’idea di informare le persone?

Irene Si! Perché anche se si scrive in maniera semplice, senza troppi paroloni, bisogna stare attenti allo stile, e l’obiettivo è sempre arrivare ad un testo ben fatto. Ci può essere un testo semplice ma scritto male, ed un testo altrettanto semplice ma scritto benissimo, e lì sta la differenza tra un giornalista e non.

.. penso che tu l’abbia spiegato benissimo!

Irene – sollevata – ah, meno male! Ho passato l’esame!

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Potete leggere ogni settimana gli articoli di Irene Collini su Metropoli.

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