Alkemia Film

Prato, ore 17. Al quarto piano di un luminosissimo appartamento in centro si trova la casa-studio di Laura e Giacomo, una giovane e intraprendentissima coppia di videomakers conosciuta al pubblico con il nome di Alkemia Film. Mi aprono la porta sorridendo, invitandomi ad entrare. La casa li rispecchia: informale e molto curata, piena di dettagli ricchi di stile e con uno studio professionale zeppo di apparecchi fotografici e monitor. Una meraviglia davvero. Mentre ci gustiamo un caffè chiacchieriamo del più e del meno, e da lì, in breve, ci addentriamo nella loro storia. Una storia di coppia, di lavoro, di soddisfazioni e di continua crescita. Fare video e fotografia come interesse e motivo professionale, ma prima di tutto come passione. Dalla passione per le immagini, per il montaggio e per la possibilità di raccontare storie e idee, alla realizzazione di prodotti che si sono affermati per la loro originalità e professionalità.

Andate a curiosare su yuotube, provare per credere! http://www.youtube.com/user/AlkemiaFilm

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Allora ragazzi, chi siete e che cosa fate?!

Giacomo Noi siamo Alkemia Film, siamo videomakers, quindi questo vuol dire che non siamo propriamente né registi, né produttori né sceneggiatori, siamo dei creativi del video, usiamo il video come strumento di espressione. Più che artisti ci definiamo artigiani; viviamo di idee: partiamo da un idea che ci può venire in mente per un cliente, la sviluppiamo insieme a lui e da qui cerchiamo di creare il linguaggio migliore per poterla esprimere. Il mezzo del video è un mezzo che sta particolarmente a cuore ad entrambi. Lei viene dal mondo della fotografia ed io da quello del montaggio, ho sempre montato fin da quando avevo 18 anni..

Ti sei fatto da solo, oppure hai frequentato una scuola..?

Giacomo No, ho fatto tutto da autodidatta. Naturalmente quando si parla di amatorialità non è come il cinema in cui ognuno ha un ruolo, qui si devono ricoprire tutti, dallo sviluppo dell’idea, alla ripresa, al montaggio, post produzione, all’impacchettamento vero e proprio dell’idea insomma. È un lavoro creativo che però ha bisogno della tecnica, che in questi anni ho maturato principalmente con l’esperienza. Abbiamo avuto la grande spinta  quando sono iniziati i lavori: a forza di lavorare, sbagliando, abbiamo acquisito sempre più consapevolezza del mezzo. È stato un percorso, una strada imboccata senza nessun pezzo di carta in mano, però con le idee e la voglia di buttarsi. E, aggiungo, anche con un po’ di incoscienza iniziale, che magari ci vuole… quando abbiamo visto che la passione cresceva, abbiamo deciso di dedicarci ad essa con il massimo impegno , ma è stato un salto nel buio, nel vuoto… e, non per fare i romantici, (risatine!) ma meno male che eravamo insieme! Sapevamo che nel caso, saremmo caduti in due!

Laura E in quel caso ci saremmo lasciati, definitivamente…

Giacomo …e odiati in aggiunta!

Laura Fortunatamente è andata bene…!

Giacomo Da un punto di vista tecnico, quello che ci ha fatto fare il salto è stata la collaborazione con lo studio Righi.

Quindi diciamo che quello è stato il momento del grande balzo in avanti…

Giacomo Si, esattamente, e qui entra in gioco Laura..

Laura Io ho sempre voluto fare la fotografa fin da quando avevo 16 anni. Finito il liceo avrei voluto fare la scuola di fotografia a Roma, ma per varie ragioni non potetti, quindi mi iscrissi a Firenze a Comunicazione Linguistica e Multimediale. Una volta finito, mi sono trovata come ci si trova un po’ tutti una volta laureati: “e ora?!” Giacomo allora mi ha dato la spinta, mi diceva di portare i curriculum a qualche studio fotografico, il primo è stato lo studio Righi ed ho avuto fortuna: andai lì con la voglia di imparare, chiedendo di poter diventare assistente, e l’ho fatto per un anno. Poi Alessandro, il titolare dello studio, mi chiese se sapevo fare i video.. e così ho tirato in ballo Giacomo, che mi ha insegnato a montare, quindi autodidatta lui, autodidatta io da lui, e grazie alle sue capacità abbiamo iniziato la collaborazione con il Righi.

Giacomo Si, siamo partiti con una reflex e un obiettivo, adesso abbiamo 8 macchine, 20 obiettivi, steadycam, carrelli… un bel po’ di attrezzatura in più! Lo studio ci ha permesso, tramite i matrimoni, di crescere; abbiamo preso un prodotto diciamo “vecchio”, prolisso, e a volte palloso – come quello del mondo dei filmini delle cerimonie, delle recite delle elementari per interderci! –  e ci siamo messi nei panni degli amici degli sposi che si devono sorbire quei 40/50 minuti di filmato, costretti dai primi, che sono tutti  entusiasti di quei polpettoni…

Ecco si, soprattutto quando è ripresa l’intera durata della messa!

Laura Infatti, noi abbiamo ristretto molto la messa..!

Giacomo …partendo da quei poveri amici invitati a casa, prigionieri e dagli sposi torturati (risatine), ci siamo resi conto che era necessario svecchiare il prodotto, di cercare di dargli un taglio più dinamico, più giovane, tramite anche nuovi metodi comunicativi. Noi veniamo dal mondo della musica, io sono musicista e lei è cantante e fin da giovani abbiamo sempre avuto gruppi nostri e studiato musica. Quindi è stato naturale per noi accostare il linguaggio del video a quello della musica; in questo senso i nostri primi lavori sono stati i video clip musicali. Abbiamo così unito le nostre competenze, perché di base la musica ci diverte e ci da molta ispirazione!

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Parliamo di cose più tecniche… per capire, le riprese come le fate?

Giacomo Ci sono diversi tipi di riprese: quelle a mano, quelle col cavalletto; possiamo usare uno stabilizzatore, che ci premette di fare dei movimenti fluidi, abbiamo diversi tipi di carrelli per fare movimenti diversi, tutto per dare alla ripresa un taglio più interessante. Ogni situazione ha il suo linguaggio. Un altro aspetto importante per noi è stato usare le reflex al posto delle videocamere, perché l’utilizzo delle ottiche intercambiabili si avvicina di più a un linguaggio cinematografico e proprio questo differente punto di vista ci porta a sperimentare continuamente. Chiaramente non abbiamo nessuna pretesa di dire “facciamo cinema”, che è tutta un’altra cosa, noi siamo videomakers…!

Laura ..quando si parlava di salto nel buio era proprio questo: il primo anno abbiamo fatto entrambi due lavori, la notte montavamo i video e il giorno lavoravamo, questo per poter fare degli investimenti importanti. Solo all’inizio abbiamo speso ventimila euro di attrezzatura, senza sapere se poi li avremmo mai rivisti… Per fortuna è andata strabene! L’investimento ha fruttato, e lavorando sodo, abbiamo cercato il più possibile di utilizzare gli strumenti che compravamo, per sfruttarli al meglio. Abbiamo capito che quello che conta è essere sempre in evoluzione, perché ti porta a rimanere sempre sulla cresta dell’onda; quindi si, l’investimento economico è importante, ma poi ci vuole anche e soprattutto la ricerca, ricerca di nuove idee e tendenze, a cui si unisce l’abilità creativa e di studio per poterle ricreare e proporre.

Mamma mia ragazzi, un sacco di lavoro! Complimenti!

Giacomo Adesso addirittura abbiamo quattro ragazzi che ci seguono, che ci aiutano. Li stiamo formando, facciamo un po’ da nave-scuola, forniamo loro tutta l’attrezzatura e la possibilità di formarsi ai matrimoni, che rimangono comunque un’ottima palestra. Il matrimonio è bistrattato, magari è considerato la parte più bassa della video-arte o della fotografia, invece noi lo consideriamo come una palestra anche piuttosto dura: ai matrimoni i tempi sono stretti, c’è una scaletta che può essere stravolta da un momento all’altro, le scene non si ripetono, quindi devi essere sempre sul pezzo per catturare l’immagine migliore e soprattutto la luce migliore. Un video sono 25 fotografie al secondo, questo per capire anche il legame fortissimo tra video e fotografia.. Apro una parentesi: nel cinema, in genere il direttore della fotografia è una delle figure meno conosciute, per lo meno ai non addetti ai lavori, mentre è quello che può rendere estremamente bello o brutto un film dal punto di vista estetico e visivo.

Condivido appieno!

Giacomo …ma, mentre nel cinema hai intere troupe a disposizione, ai matrimoni devi fare con quello che hai: la luce del sole, quindi devi essere bravo a utilizzarla al meglio. Diciamo che poi ci siamo voluti complicare la vita, ed è stato uno dei motivi della crescita di lavoro, cioè l’introduzione dei videoclip ai matrimoni: durante la cerimonia e la festa noi giriamo un videoclip musicale! E questo è importante perché alla fine quello che gli sposi desiderano è che gli invitati stiano bene e si divertano, e nel videoclip questo passa moltissimo, resta un ricordo piacevole e divertente. Quello che rimane è quello che hai creato intorno!

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Come nasce un video?

Giacomo La nascita di un video sta tutta nella parte preliminare, quindi nel capire cosa si vuole esprimere. Perché un video può essere anche estremamente bello da un punto di vista estetico, però se non raggiunge il bersaglio e i concetti non vengono fuori, è un video fine a se stesso, che non ha valenza.

Laura Anche lo sviluppo dell’idea, negli anni, ci è sembrata sempre di più una cosa importante; adesso che abbiamo affinato la tecnica, ci rivolgiamo soprattutto all’idea, al sapere come, tramite quell’estetica, si può tirare fuori il vero messaggio del video, quindi soddisfare pienamente il cliente. E questo è il massimo che puoi raggiungere!

Vi ricordate la prima chiamata che è arrivata per un lavoro?

Laura Si, ce la ricordiamo bene, era un videoclip per due persone che non conoscevamo, quindi esterne dal nostro piccolo giro, e questo ci ha fatto sentire come se fossimo diventati grandi..!

Giacomo Si, era come dire che l’ingranaggio era partito, che aveva fatto il primo passo, qualcosa si stava muovendo!

Laura Era il duo Fujiyamabit di Firenze, un duo elettropop; è stata una collaborazione bellissima, e ci siamo proprio dati a questi ragazzi al cento per cento e loro l’hanno apprezzato tantissimo. È venuto fuori un video che per i tempi e i livelli che avevamo di tecnica e di consapevolezza del mezzo è riuscito veramente bene. Da lì poi sono arrivati gli altri lavori. Quindi in effetti è vero, quando imbocchi la strada, se è la strada giusta, i risultati arrivano; certo devi camminare e lavorare faticosamente, ma intanto l’hai imboccata, ed è tanto!

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